20080824

Riforma della giustizia

Che bello il nostro paese, dov'è normale che un diabetico faccia una legge sui pasticcieri...
Consiglio di seguire la cronaca sul mai abbastanza lodato Spinoza.

2 commenti:

Adduso ha detto...

I magistrati devono continuare ad essere nominati solo per concorso ... ma ...

Esprimo un modestissimo parere.

Ci sono notoriamente interi distretti giudiziari che visibilmente, tranne per chi non può o vuole vedere, sono in mano a vere e proprie organizzazioni (senza generalizzare) di magistrati, avvocati, consulenti, baroni universitari, politici, parenti, amici e compari, i quali tutti insieme gestiscono il loro distretto come “cosa loro”. Questi “sistemi” sono a detta di tutti pressoché “intoccabili”, poiché poi è chiaramente innaturale e pure umanamente irrazionale che a dovere indagare e giudicare queste, chiamiamole per comodità ... “logge”, dovrebbero essere altri “colleghi” in quanto, almeno personalmente, non credo agli “inviati di dio sulla terra”.

Invece sulla riforma della giustizia sarei d’accordo solo su tre aspetti. Primo, con le obbligate e civili garanzie, velocizzare le procedure processuali, perché la giustizia di oggi assomiglia ad un “obitorio”. Secondo, dividere le carriere tra inquirenti e giudicanti ma a condizione che si crei una figura di super-PM-specializzato inquirente e requirente. Terzo, che non avvenga mai e poi mai che ad esempio i PM siano eletti dalla politica, ma nominati solo ed esclusivamente attraverso concorsi seri e ferrei, come chiunque entri nello Stato, ed anzi, ma questo dovrebbe valere per tutte, dico tutte le cariche medio e alte dello Stato (e non vessare lo sportellista da 800-1200 euro al mese), si dovrebbe sottoporre ogni sei-sette anni circa, tutti, dico tutti, persino “i 4 del lodo Alfano”, ad un test attitudinale e psichico.

Poi se dovesse essere definitivamente consentito il cosiddetto federalismo fiscale, che invece, sempre a mio modesto avviso, ha il sapore di un “federalismo mafioso”, in cui governatori regionali, presidenti di provincia, sindaci, la politica nativa, la magistratura di distretto, i baroni provinciali, la locale polizia, ecc. possono decidere e fare ciò che vogliono nel proprio “feudo”, allora è evidente che noi italiani ci siamo bevuti anche l’ultima parte di cervello indipendente rimastaci ...

marcolinux ha detto...

io non metto in dubbio i ragionamenti e le necessità di dotare questo triste paese di una dignità e di un briciolo di serietà, partendo dalla scuola e dalle università, forse le prime "istituzioni" che un cittadino incontra e per questo forse le più importanti per formare una "cultura" dello Stato e della legalità.
la cosa triste della situazione triste è la tristezza di chi è che sta tirando le fila di queste riforme.
tutto qua..

(giusto per puntualizzare ulteriormente, non che l'alternativa che era stata posta promettesse chissà cosa... anche perchè la deriva della situazione della giustizia è un lento lavoro di anni fatto a più mani... però tra il peggio ed il meno peggio possibile che scegliamo sempre il peggio?!)